La Bibbia

Giudici 14

Giudici

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Capitolo 15

1

 

 Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse: «Voglio entrare da mia moglie nella camera». Ma il padre di lei non gli permise di entrare 

 

 


2

 

 e gli disse: «Credevo proprio che tu l'avessi ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto». 

 

 


3

 

 Ma Sansone rispose loro: «Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male». 

 

 


4

 

 Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due code. 

 

 


5

 

 Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti. 

 

 


6

 

 I Filistei chiesero: «Chi ha fatto questo?». Fu risposto: «Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. 

 

 


7

 

 Sansone disse loro: «Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi». 

 

 


8

 

 Li battè l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam. 

 

 


9

 

 Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una scorreria fino a Lechi. 

 

 


10

 

 Gli uomini di Giuda dissero loro: «Perché siete venuti contro di noi?». Quelli risposero: «Siamo venuti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi». 

 

 


11

 

 Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?». Egli rispose loro: «Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro». 

 

 


12

 

 Gli dissero: «Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che voi non mi colpirete». 

 

 


13

 

 Quelli risposero: «No, ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti uccideremo». Lo legarono con due funi nuove e lo fecero salire dalla rupe. 

 

 


14

 

 Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore lo investì; le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. 

 

 


15

 

 Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini. 

 

 


16

 

 Sansone disse: li ho ben macellati! Con la mascella dell'asino, ho colpito mille uomini!». 

 

 


17

 

 Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. 

 

 


18

 

 Poi ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: «Tu hai concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morir di sete e cader nelle mani dei non circoncisi?». 

 

 


19

 

 Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad oggi. 

 

 


20

 

 Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni. 

 

 


Giudici 16

 

 

 

 

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