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Giudici 17

Giudici

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Capitolo 18

1

 

 In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a quei giorni non le era toccata nessuna eredità fra le tribù d'Israele. 

 

 


2

 

 I figli di Dan mandarono dunque da Zorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù, uomini di valore, per visitare ed esplorare il paese; dissero loro: «Andate ad esplorare il Paese!». Quelli giunsero sulle montagne di Efraim fino alla casa di Mica e passarono la notte in quel luogo. 

 

 


3

 

 Mentre erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce del giovane levita; avvicinatisi, gli chiesero: «Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo luogo? Che hai tu qui?». 

 

 


4

 

 Rispose loro: «Mica mi ha fatto così e così, mi dà un salario e io gli faccio da sacerdote». 

 

 


5

 

 Gli dissero: «Consulta Dio, perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà buon esito». 

 

 


6

 

 Il sacerdote rispose loro: «Andate in pace, il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore». 

 

 


7

 

 I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e videro che il popolo, che vi abitava, viveva in sicurezza secondo i costumi di quelli di Sidòne, tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi, usurpando il potere, facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidòne e non avevano relazione con nessuno. 

 

 


8

 

 Poi tornarono ai loro fratelli a Zorea e a Estaol e i fratelli chiesero loro: «Che notizie portate?». 

 

 


9

 

 Quelli risposero: «Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto il paese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a partire per andare a prendere in possesso il paese. 

 

 


10

 

 Quando arriverete là, troverete un popolo che non sospetta di nulla. Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo nelle mani; è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra». 

 

 


11

 

 Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Zorea e da Estaol, ben armati. 

 

 


12

 

 Andarono e si accamparono a Kiriat-Iearim, in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si chiama fino ad oggi l'accampamento di Dan. 

 

 


13

 

 Di là passarono sulle montagne di Efraim e giunsero alla casa di Mica. 

 

 


14

 

 I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais dissero ai loro fratelli: «Sapete che in queste case c'è un efod, ci sono i terafim, una statua scolpita e una statua di getto? Sappiate ora quello che dovete fare». 

 

 


15

 

 Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè alla casa di Mica, e lo salutarono. 

 

 


16

 

 Mentre i seicento uomini dei Daniti, muniti delle loro armi, stavano davanti alla porta, 

 

 


17

 

 e i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese vennero, entrarono in casa, presero la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto. Intanto il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati. 

 

 


18

 

 Quando, entrati in casa di Mica, ebbero preso la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto, il sacerdote disse loro: «Che fate?». 

 

 


19

 

 Quelli gli risposero: «Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della casa di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?». 

 

 


20

 

 Il sacerdote gioì in cuor suo; prese l'efod, i terafim e la statua scolpita e si unì a quella gente. 

 

 


21

 

 Allora si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e le masserizie. 

 

 


22

 

 Quando erano gia lontani dalla casa di Mica, i suoi vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti. 

 

 


23

 

 Allora gridarono ai Daniti. Questi si voltarono e dissero a Mica: «Perché ti sei messo in armi?». 

 

 


24

 

 Egli rispose: «Avete portato via gli dei che mi ero fatti e il sacerdote e ve ne siete andati. Ora che mi resta? Come potete dunque dirmi: Che hai?». 

 

 


25

 

 I Daniti gli dissero: «Non si senta la tua voce dietro a noi, perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita e la vita di quelli della tua casa!». 

 

 


26

 

 I Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo che essi erano più forti di lui, si voltò indietro e tornò a casa. 

 

 


27

 

 Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatti e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme. 

 

 


28

 

 Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidòne e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Bet-Recob. 

 

 


29

 

 Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono. La chiamarono Dan dal nome di Dan loro padre, che era nato da Israele; ma prima la città si chiamava Lais. 

 

 


30

 

 E i Daniti eressero per loro uso la statua scolpita; Gionata, figlio di Ghersom, figlio di Manàsse, e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti finché gli abitanti del paese furono deportati. 

 

 


31

 

 Essi misero in onore per proprio uso la statua scolpita, che Mica aveva fatta, finché la casa di Dio rimase a Silo. 

 

 


Giudici 19

 

 

 

 

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